Ventinove minuti e quarantatre secondi. Tanto era passato dall’inizio del secondo tempo di Sporting Alcamo – Palermo Calcio a 5. La palla arriva tra i piedi di Vincenzo Rizzuto, un ragazzo cresciuto a pane e futsal sul manto del Tocha Stadium. Di Gaetano, laterale della formazione di casa, lo strattona fino a fargli perdere l’equilibrio ma Vincenzo riesce a calciare in spaccata col sinistro. La palla “buca” le gambe al portiere Orlando e si sta spegnendo lemme lemme verso la rete. È gol, è 2-1 per il Palermo Calcio a 5. Ma all’improvviso parte un fischio. Lo emette il signor Antonio Schifano di Trapani, il secondo arbitro posto dal lato della tribuna della palestra comunale “Grimaudo” di Alcamo. La palla sarebbe già entrata, il fischio non pregiudica l’azione applicando la regola denominata ” aspetta e guarda “. Eppure da quel 29:43 sul cronometro del secondo tempo e del video della diretta che trovate sulla nostra pagina facebook , parte il patatrac.

Il signor Schifano continua a indicare il centro del campo, procede verso il centro del campo per far ripartire la gara da lì, sul 2-1 per il Palermo Calcio a 5 . Ma accade qualcosa. Assalito dalle proteste interviene dal lato delle panchine il primo arbitro, l’agrigentino Giuseppe Sicurella. Sì, proprio quel Sicurella che sul campo del Partinicaudace espulse l’allora allenatore rosanero Rizzo semplicemente perchè, a gioco fermo, aveva messo un piede in campo per soccorrere un giocatore rimasto a terra peraltro autorizzato ad entrare proprio da lui ma reo a suo dire di aver protestato durante l’ingresso. Torna in scena il direttore di gara di Agrigento dopo oltre un mese e ancora una volta ci danneggia. Parla con Schifano per capire se lo stesso avesse fischiato il fallo e poi lasciato correre visto il gol oppure no, Schifano conferma di aver fischiato il gol.  Così da un ipotetico fischio errato ipotizzato da Sicurella su suggerimento alcamese, che aveva fatto esplodere la rabbia palermitana, si passa alla conferma del gol anche da parte dello stesso arbitro agrigentino che dopo aver tenuto a coloquio i due capitani, comunica a Vincenzo Messeri, il nostro capitano, rassicurandolo: “Può andare capitano, è gol”. E l’esultanza rosanero torna a esplodere mentre lo stesso Sicurella fischia nuovamente la rete indicando il centrocampo.

I rosa vanno prima in panchina per un abbraccio collettivo, poi si piazzano nella loro metà campo per riprendere il gioco. Ma ancora non abbiamo visto niente. Parte una protesta di massa con invasione di campo di tutto lo Sporting Alcamo dalle parti di Schifano con annessi elementi fuori distinta in campo, reo di aver commesso un errore clamoroso a giudizio dei “grigi” di coach Messana. Entra in campo gente che dovrebbe essere ovunque meno che nel rettangolo in parquet. Alle proteste verbali si unisce anche qualche colpo proveniente dai tifosi alcamesi nei confronti alle spalle del tandem col fischietto ( tutto visibile dal video della diretta ancora online ), mentre passano i secondi e i minuti. Finchè, cinque giri di lancette dopo che la spaccata mancina di Rizzuto aveva gonfiato la rete dello Sporting Alcamo, arriva il clamoroso e squallido retrofront, decisione presa in toto da Sicurella al grido di ” Comando io”: palla a due, giocata quasi a centro campo e non dove invece si trovava al momento del ” presunto ” fischio ovvero in porta ( altro errore grottesco) con cui i padroni di casa restituiscono palla ai rosanero. Una decisione che non sta nè in cielo nè in terra, oltre a porre l’accento sull’incapacità di un tandem arbitrale di prendere una decisione unanime, se non dopo aver ricevuto le proteste veementi e minacciose da parte della parte “lesa” (come si vede nella foto).

Tutto ciò può essere visto nel video integrale del secondo tempo, che vi mostriamo e vi invitiamo a visionare dal secondo 29:50 circa

Lungi da parte nostra scagliarci contro lo Sporting Alcamo, la cui accoglienza è stata ottima come sempre e la cui comprensione nei nostri confronti dopo un simile abominio è stata comunque esemplare. Probabilmente nello scagliarsi contro gli arbitri si sono comportati come avrebbe fatto qualunque altra squadra convinta di aver subito un grave torto, fermo restando che la topica arbitrale, alla fine, l’ha subita il Palermo Calcio a 5. Vogliamo invece porre l’accento sul fatto che, anche dopo la fine della partita e ad animi leggermente raffreddati, il signor Sicurella ha continuato a ribadire che il fischio fosse scappato e che di conseguenza la rete andasse annullata. La domanda sorge spontanea: Come fà ad asserire questo se prima và a chiedere cosa sia accaduto egli stesso, preso atto fischia la rete indicando il centro campo per poi accerchiato ritrattare? Ma a confutare questa tesi ci pensano le prove video che noi del Palermo Calcio a 5 forniamo per il pubblico utilizzo e che dimostrano che il fischio si sente chiaramente dopo che la palla aveva scavalcato il portiere e si era ormai diretta verso la porta, senza che nessuno potesse evitare il gol.

Tra le altre cose, siamo curiosi di sapere se Sicurella o Schifano hanno appuntato l’ingresso in campo di gente che, a norma di regolamento, in campo non poteva starci: allenatori, panchinari, addetti al tavolo, dirigenti vari. Il tutto, probabilmente, per evitare una reprimenda a causa della mancata sanzione dei suddetti tesserati. Ma anche questo, ovviamente, è finito nell’obiettivo della nostra telecamera. Alla fine dei conti, però, l’eccessiva tutela che gli arbitri ricevono da parte di un sistema di norme e leggi studiato ad hoc ( vedi l’inammissibilità delle prove video in ricorso di primo grado), ha fatto sì che ancora una volta l’eccesso di protagonismo degli uomini col fischietto rovinasse l’esito di una partita che, fino a quel 29:43, era stata bellissima e giocata alla grande da entrambe le formazioni. Chiudiamo la nostra analisi, che ci saremmo augurati di non dover scrivere, dicendo che attendiamo di conoscere il dettaglio del referto arbitrale che verrà reso noto nella giornata di domani, in modo da poter avviare le eventuali procedure di giustizia sportiva facendo valere i nostri diritti.

Rendiamo noto che il Palermo Calcio a 5, nella persona del presidente Salvo Messeri insieme, adirà a tutti i gradi della giustizia sportiva.  Un atto dovuto a tutela di tutte le società facenti parte del movimento, di tutte le persone che lavorano nell’ambito dell’educazione sportiva, dei tanti giovani che ogni giorno affollano il campo del Tocha Stadium per crescere nella scuola calcio del Palermo Calcio a 5 con allenatori e insegnanti formati e abili nel formare gli uomini del futuro prima ancora che giovani calciatori. Un atto dovuto anche nei confronti dei nostri sponsor, esterrefatti dall’accaduto.

In questo articolo ci siamo limitati a descrivere i fatti confutabili anche in video, sulla diretta della gara postata sulla nostra pagina facebook denominata ASD Palermo Calcio A 5; ringraziamo tutti i presidenti e gli operatori del movimento che privatamente e non ci hanno fatto pervenire i loro messaggi di solidarietà ma anche di sgomento e sdegno per l’accaduto.

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